Non finiscono le sofferenze delle banche in Italia che, per la crisi, sono arrivate a 160 miliardi di euro ma gli sforzi fatti dal sistema del credito italiano per fare pulizia nei bilanci 2013 sono stati riconosciuti dall’agenzia Fitch e si scorgono i primi segnali di ripresa del mercato dei mutui. La Bce intanto, tramite il presidente del consiglio vigilanza Daniele Nouy, ripete che dopo l’esame e gli stress test, non ci saranno più banche zombie grazie a quella ‘distruzione creativa’ citata dal presidente Mario Draghi giorni fa. E proprio l’esame Bce e i seguenti stress test saranno al centro dell’incontro a Milano fra l’esecutivo Abi e il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco.
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Un aggiornamento anche, «per quello che verrà dopo» come ha detto il presidente Abi Patuelli. Per l’Abi in ogni caso l’esame non porterà sorprese date le grandi correzioni già fatte, la vigilanza attenta della Banca d’Italia e una diminuzione delle sofferenze che dovrebbe esserci nel 2014.
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Anche Fitch ritiene che si dovrebbe toccare un picco nel 2014 mentre le svalutazioni degli avviamenti dovrebbero diminuire dopo la maxi pulizia fatta, principalmente da Unicredit. Sia per Fitch che per l’ Abi ci vorrà del tempo per cominciare nuovamente a parlare di un miglioramento della qualità del credito che ora è ai livelli del 1999. Le banche italiane sono «ben posizionate» per il rafforzamento del capitale già eseguito o in programma nei prossimi mesi spiega Fitch. Qualche piccolo segnale di miglioramento c’è. La caduta dei prestiti sta diminuendo e le banche iniziano a fare pubblicità di mutui. Aiuta il tasso che scende al 3,44%, il minimo da settembre 2011 e la forward guidance della Bce che assicura tassi bassi per un periodo prolungato di tempo.