Molto probabilmente la maggior parte dei consumatori non si saranno accorti dell’aumento del prezzo della benzina scattato dal 1° aprile 2014, anche perché non è aumentato il prezzo esposto ai distributori e il rincaro non è stato proprio per tutti coloro che hanno fatto rifornimento.
Come è successo?
La spiegazione di questo strano fenomeno è presto detta: il 1° aprile 2014 è decaduto il decreto legge 201/2011, in quanto non più rinnovato, che prevedeva l’abolizione delle commissioni per chi paga la benzina con il bancomat. Quindi, a partire dalla stessa data, le commissioni sono state reintrodotte e chi ha pagato il rifornimento di carburante verrà a sapere quanto ha pagato in più senza saperlo al momento dell’estratto conto della carta.
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Ed è questo il fatto ancor più strano: oltre ad essere stato reintrodotto un costo a carico del consumatore senza che questo venisse avvertito, non è neanche chiaro quanto si è pagato in più per ogni singolo rifornimento pagato con denaro elettronico.
Molto probabile che la commissione applicata sia dello stesso importo della precedente, ovvero di 0,77 centesimi, ma non essendoci nessuna regolamentazione a riguardo è anche possibile che i singoli istituti abbiano applicato delle commissioni diverse.
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Un fatto, questo, che influisce negativamente per due motivi: da un lato direttamente sui consumatori che si sono visti applicare un costo senza essere avvertiti, dall’altro sull’incentivo dell’uso del denaro elettronico come vogliono le nuove norme contro l’evasione fiscale.