Per la rivalutazione delle quote Bankitalia arriverà un miliardo in più dalle banche Def. Questa la mossa del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per trovare risorse e per dare più imparzialità al decreto, approvato a gennaio. “Chi ha avuto di più deve restituire”, ha detto Renzi riferendosi proprio alla questione Bankitalia: le banche pagheranno di più e le risorse andranno alla copertura degli sconti Irpef.
La legge, predisposta dal governo Letta e dall’allora ministro dell’Economia Saccomanni, prevede la rivalutazione delle quote che quasi tutto il sistema bancario italiano detiene, a iniziare dai maggiori azionisti Intesa e Unicredit, che hanno la maggioranza assoluta del capitale Bankitalia (la prima con il 42 e il secondo con il 22 % circa). La direttiva prevede la rivalutazione e quindi la vendita delle quote per l’ attuazione di una plusvalenza, tassata secondo il decreto Saccomanni al 12 %. La tassazione sarà invece del 26% e l’incasso per lo Stato salirà da 1 a 2 miliardi.
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Nel cercare i 6,6 miliardi indispensabili per gli sgravi Irpef, ci sono novità anche per le rendite finanziarie (esclusi i Bot): nella seconda metà dell’anno la tassazione passerà dal 20 al 26 %. Mentre dagli stipendi dei dirigenti arriverà un gettito di 300-400 milioni.
La serie di provvedimenti si unisce alla definizione del Def, il Documento di economia e finanza sul tavolo del Consiglio dei ministri, che sarà il primo, vero, test di politica economica per Renzi-Padoan che avanzerà di pari passo, hanno assicurato molti esponenti dell’esecutivo, con l’attesa sforbiciata alla spesa pubblica.