In Cina la crescita del Pil è ancora attesa al 7,5% quest’anno. L’economista della Deutsche Bank Ma Jun ha affermato che la Banca popolare cinese sta proponendo cambiamenti economici che saranno molto aggressivi.
I funzionari cinesi stanno affrontando la sfida del passaggio a un nuovo sistema economico con la crescita che sta rallentando e con il rischio di accumulare un boom del credito. Dopo il mese scorso, quando si è allargata la fascia di oscillazione per lo yuan, i prossimi passi in programma per la banca centrale sono i vincoli sui tassi di deposito. L’ipotesi è che la banca centrale cinese stia per iniziare un giro di liberalizzazioni finanziarie.
► In Cina gli stress test per le banche
A febbraio, la Cina ha detto che la campagna anti corruzione del governo aveva reso la situazione politica più stabile e che c’era una più vigorosa attuazione dei cambiamenti economici in contrasto con la stallo politico della maggior parte delle altre economie emergenti. La banca centrale cinese ha giocato il ruolo più importante lo scoorso anno, quello più fruttuoso in Cina per le riforme finanziarie, tra cui l’abolizione dei controlli sui tassi di prestito e minori vincoli sui movimenti transfrontalieri di yuan.
La Cina è quindi impegnata a confermare le previsioni di crescita del 7,5% di quest’anno. Previsioni che sono state messe in discussione dal rallentamento che si è dimostrato negli ultimi periodi. L’importanza dell’economia cinese concerne tutto il mondo con particolari riferimenti all’Asia e alle economie emergenti.
Il presidente cinese Li ha affermato che l’importante è avvicinare e non centrare l’obiettivo, dicendo con questo che il Paese è impegnato anche a ridurre il debito e l’inquinamento dei centri urbani.