Nuovo ribasso per il Nikkei che cede il 2,38% e termina gli scambi a 13960,05 punti, precipitando pericolosamente sotto la trend line disegnata dai minimi di febbraio, a 14300, in direzione di 13900 circa. Questo livello rappresenta l’ultimo appiglio al quale aggrapparsi per scongiurare il rischio di inversione della tendenza. In questo punto si colloca infatti il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito lo scorso giugno, percentuale derivata dalla successione di Fibonacci che spesso si dimostra in grado di discriminare tra una correzione ed una inversione di trend spiega Fta On line. Sotto questo riferimento il quadro grafico rialzista verrebbe definitivamente compromesso spianando la strada verso 13613, per la ricopertura del gap rialzista del 3 settembre, poi verso area 13200, preludendo infine all’affondo sui minimi di giugno, a 12415 punti.
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Rimbalzi che prendessero forma da 13900 dovranno necessariamente spingersi oltre 15100 per allentare le tensioni ribassiste e gettare le basi per il test di 15500 e più in alto di area 15700 (gap ribassista del 24 gennaio). Negativo anche il Topix che ha terminato la seduta a 1134,09 punti (-1,34 %). Dal versante macroeconomico si segnala che in Cina i prezzi al consumo nel mese di marzo sono diminuiti dello 0,5% su base mensile in linea con le attese.
Su base annuale l’indice dei prezzi al consumo e’ invece salito al 2,4%, invertendo la tendenza al ribasso vista negli ul timi mesi (era il +2,0% nella rilevazione precedente), risultando tuttavia inferiore al consensus (+2,5%). In Cina i prezzi alla produzione nel mese di marzo sono scesi del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 (consensus -2,2%), contro un ribasso del 2,0% del mese precedente. La Banca del Giappone questa mattina ha reso noto il dato relativo all’Indice dei prezzi dei beni acquistati dalle aziende. In marzo l’indice è rimasto invariato su base mensile (consensus +0,1%).