Il decreto sul taglio dell’Irpef è stato proposto ed è alla firma del Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Nel testo sono stati confermati appunto il taglio dell’Irpef, che garantisce un aumento in busta paga per i lavoratori di 80 euro al mese, l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, che passano dal 20% al 26%, i tagli alle spese dei ministeri, che aumentano e considerano anche la presidenza del consiglio, e i tagli alle società partecipate dallo Stato e alla Rai.
Il testo però non prevede nulla per gli incapienti, i pensionati e la partite Iva. E da qui sono arrivate diverse critiche al governo perché non ha considerato coloro che hanno un reddito basso. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi su questo ha affermato: “Ho preso un impegno con le partite Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro iniziato con i dipendenti di abbassamento delle tasse”. Le dichiarazioni di Renzi sono arrivate durante la sua diretta in cui ha risposto alle domande su Twitter dei cittadini.
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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva già detto che per queste categorie si sarebbe pensato qualcosa: “Lo Stato deve restituire qualcosa, per la prima volta abbiamo abbassato le tasse. Abbassare le tasse è giusto e doveroso e noi lo facciamo”.
Renzi ha confermato che gli 80 euro non sono un aumento spot ma di una decisione stabile. E su Twitter aveva attaccato Beppe Grillo dicendo: “I comici milionari dicono che 80 euro sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero”. Una risposta alle critiche di Grillo che aveva parlato di una mossa elettorale e di un aumento basso.