Il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, continua ad insistere ed a ribadire che è di fondamentale importanza riformare il sistema previdenziale, convinto, come più volte ha tenuto a ribadire, che una legge che innalza di colpo l’età pensionabile a 67 anni “ha come conseguenza il blocco del turnover e, inoltre, il mancato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. Legge Fornero, quindi, dagli effetti negativi per lavoratori e pensionandi bloccati verso l’agognata pensione, e per il mondo dell’occupazione. Ma, per uscire dalla crisi finanziaria necessita una ripresa economica, e per una ripresa economica serve il lavoro. Damiano con il suo piano di flessibilità in uscita aveva a suo tempo proposto un tipo di soluzione che desse la possibilità a chi voleva mettersi a riposo prima, creando, nel contempo, maggiori opportunità per i più giovani.
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Intanto Renzi continua a tacere sulle possibilità di uscita anticipata dal lavoro, così come sull’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, come richiesto dall’ Ue, per ora negato, ma che potrebbe riproporsi come argomento dopo le elezioni europee.
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Tutto è ancora molto incerto, l’ultima certezza è invece l’annuncio di Renzi stesso su un probabile aumento degli assegni pensionistici sotto i mille euro, a partire però dal 2015. Renzi ammette “Quest’anno non ce la facciamo” ma il piano è far crescere il valore degli assegni sotto i mille euro e aiutare i pensionati meno fortunati, così come si è pensato, per ora, ai dipendenti pubblici e al bonus di 80 euro che scatterà per loro da maggio.