È un’ipotesi, che sembra sempre più realistica, al punto che, le associazioni dei consumatori, già promettono battaglia. Il governo, starebbe valutando un provvedimento per il recupero dell’evasione del canone Rai, da immettere nel decreto per gli 80 euro in busta paga. Si vorrebbe legare il pagamento non più alla detenzione dell’apparecchio televisivo, ma o al pagamento della bolletta elettrica o al nucleo familiare.
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Favorevole all’ipotesi del nucleo familiare sarebbe il commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Le entrate stimate intorno ai 300 milioni di euro, andrebbero per metà al Tesoro e per metà alla Rai. Ferme le associazioni dei consumatori: «Legare il canone Rai alla bolletta elettrica o al nucleo familiare, sarebbe un provvedimento illegittimo e, come tale, impugnabile nelle competenti sedi» attaccano dal Codacons, già al lavoro per eventuali ricorsi. «In base al regio decreto legge 21 febbraio 1938, n.246, – dicono dall’associazione – tale imposta si applica solo a chi possiede un apparecchio adibito alla ricezione di adioaudizioni televisive nel territorio italiano. Per questo snaturare il canone vincolandone il pagamento ad una bolletta o addirittura alla sola esistenza di un nucleo familiare, sarebbe illegittimo, poiché non garantisce il verificarsi della condizione essenziale per il pagamento dell’imposta, ossia il possesso di un televisore o altro apparecchio atto a ricevere frequenze tv».
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Intanto la comimssione Finanze del Senato ha dato il suo via libera al Def. Nel parere, si precisa che il taglio del cuneo fiscale è un «obiettivo di fondo» della politica economica del Governo e si realizzerà con un allargamento della detrazione Irpef per i redditi da lavoro medio-bassi».