Polemiche per una discussione con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti pubblicata dal Corriere della Sera , intitolata “Lavoro, c’è il piano giovani; ma le Regioni non firmano” che ha “stupito” i governatori, come ha immediatamente evidenziato Gianfranco Simoncini, assessore al lavoro della Toscana e anche coordinatore nazionale sui temi di lavoro delle Regioni, auspicando un chiarimento. Chiarimento che è giunto immediato dal ministero: “Nella realtà non esiste” contrasto con le Regioni e il lavoro di programmazione sul piano giovani si è svolto in un “clima di leale collaborazione”e per il ministro Giuliano Poletti è stato “proficuo”.
Nel colloquio in merito al Piano Garanzia Giovani, che mira a dare ai giovani un’opportunità di formazione, orientamento e/o lavoro e che avrà il via formalmente i primi di maggio, il ministro aveva spiegato che giovedì sarà ”il primo giorno utile” in cui ”i giovani tra i 24 e i 29 che cercano un’opportunità di formazione o lavoro, anche in proprio, potranno iscriversi al portale nazionale Garanzia giovani”, “non serve affannarsi: non utilizzeremo l’ordine di iscrizione come criterio di priorità”.
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A chiamare materialmente il giovane sarà ”il centro per l’impiego o la struttura anche privata accreditata presso la Regione. Sarà quest’ultima a optare per l’agenzia e a pagarla in base a un tariffario nazionale già pronto”. “Il portale nazionale sta contattando anche la controparte, le imprese, perché si iscrivano al portale e depositino le loro offerte”. Quanto alla retribuzione, per gli stage il tariffario nazionale ”fissa in 500 euro il compenso mensile a carico della Regione”.