Scivola Fiat in Borsa(-11,69%) bruciando 1,24 miliardi di euro in capitalizzazione. Stop in Borsa pertanto per il Lingotto dopo la diffusione del piano industriale e dei conti del primo trimestre che sono stati chiusi in perdita. Il mercato non ha reagito positivamente ai numeri dei primi tre mesi del 2014, che sono stati chiusi con un risultato negativo per 319 milioni, contro l’utile di 31 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, benché i ricavi siano saliti del 12% (+17% a tassi costanti) a 22,1 miliardi di euro. La casa auto ha dovuto sopportare poste straordinarie, soprattutto l’onere legato all’accordo con il sindacato americano Uaw per rilevare la quota rimanente del 41,5% di Chrysler, oltre che della svalutazione del bolivar venezuelano. Se non ci fossero state queste voci, il risultato sarebbe stato positivo per 71 milioni.
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Gli analisti, inoltre, aspettavano notizie piu’ dettagliate sulla strategia per gli anni futuri. Tanto che Equita consiglia ai propri clienti di prendere profitto. «Prendiamo parziale profitto in assenza di catalyst rilevanti di breve periodo emersi dalla presentazione». Stando a uno studio effettuato da Exane Bnp Paribas, i target al 2018 sembrano essere «eccessivamente ottimisti su volumi, margini e soprattutto sulla riduzione del debito». L’analista di Exane ritiene che i risultati del trimestre sono stati del 24% inferiori alle stime e rappresentano un segnale «dei rischi al ribasso associati al piano». La banca sostiene che Fiat potrebbe «raggiungere alcuni dei target operativi, principalmente per Jeep e Ram», ma «anche i più positivi avranno difficoltà a giustificare la riduzione del debito attesa nel periodo 2016-18».