Si parla continuamente di Tasi in questi ultimi giorni. La scadenza per il pagamento della prima rata si avvicina a grandi passi – l’appuntamento è fissato al 16 di giugno – ma i tanti problemi che non sono stati ancora risolti, hanno spinto il governo a pensare ad un possibile rinvio della scadenza.
Ieri si parlava della possibilità di un rinvio a dopo l’estate, ovvero al 16 di settembre, oggi spunta l’ipotesi di un mini rinvio, che posticiperebbe la scadenza al 16 luglio.
Non c’è dubbio che ci siano molte difficoltà a far pagare ai cittadini la prima rata della Tasi nella situazione in cui si è adesso: entro il 23 maggio le amministrazioni comunali dovrebbero decidere le aliquote da applicare, che dovranno poi essere pubblicate entro e non oltre il 31 dello stesso mese.
Se ciò non accade, i contribuenti si troverebbero a pagare la Tasi calcolata applicando l’aliquota standard (pari all’1 per mille), per poi far pagare il conguaglio a fine anno. In questo modo, però, si farebbe pagare una cifra forfettaria ai cittadini, che rimarrebbero anche con il dubbio della possibile stangata di fine anno.
► Scadenza prima rata Tasi, ancora molte incognite per proprietari e inquilini
Ma non solo: la Tasi, in caso di casa in affitto, dovrà essere pagata anche dagli inquilini, in una misura che, pur rimanendo tra il 10 e il 30% del totale, dovrà essere decisa dai comuni.
Il governo non sembra essere d’accordo né sullo spostamento al 16 di giugno né tanto meno a quello di settembre, ma sembra che, data la gravità e l’incertezza della situazione, non vi siano altre soluzioni possibili.