Il problema dell’economia italiana sono le basse esportazioni

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 Continua la contrazione delle esportazioni italiane che hanno avuto un calo congiunturale, il terzo consecutivo, dello 0,8%. È quanto rilevato dall’Istat, che rimarca la tenuta delle vendite su base annua, in crescita dell’1,2%, grazie alla “forte espansione” dell’export nell’area Ue, che in questo modo fa di nuovo da traino. Il primo trimestre dell’anno, segna un rialzo congiunturale dello 0,3%.

La bilancia commerciale, a marzo è positiva per 3,9 miliardi di euro, in evoluzione rispetto al 2013 (quando l’avanzo si fermava a 3,1 miliardi). Un surplus dovuto al rallentamento delle importazioni (-1% a livello congiunturale e -1,3% in termini tendenziali).

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Nelle  esportazioni, la crescita annua di marzo ha interessato, soprattutto le vendite di autoveicoli (+19,8%), mentre un “notevole” calo ha pesato sulle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-21,7%). Incrociando i dati si nota, precisa l’Istat, come la crescita annua dell’export sia per il 60% merito dell’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi verso Stati Uniti e paesi Eda (economie dinamiche dell’Asia) e di autoveicoli verso gli Stati Uniti.

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A marzo, il surplus nel commercio dei beni dell’area euro verso il resto del mondo è sceso a 17,1 miliardi rispetto a 21,9 miliardi a marzo 2013. A febbraio il surplus era stato pari a 14,2 miliardi rispetto a 9,8 dello scorso anno. Le esportazioni sono diminuite dello 0,5% e le importazioni dello 0,6%. Si tratta della prima stima fatta da Eurostat. La prima stima per l’Unione europea individua un surplus pari a 3,9 miliardi rispetto a 14,7 dello scorso anno.

 

 

 

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