«Non esiste all’estero e dal prossimo anno non lo avremo neppure noi il modello 740 perchè lo aboliremo: al suo posto ci sarà un nuovo modulo per certe dichiarazioni dei redditi».
Una riforma attesa dai contribuenti e con la quale Renzi mira ad accelerare sulla rivoluzione che porterà nelle case degli italiani la dichiarazione dei redditi precompilata. L’amministrazione finanziaria sta lavorando da diverse settimane per realizzare uno dei punti che il governo ritiene più importanti «per semplificare la vita fiscale dei contribuenti». Come si legge nel Piano nazionale delle riforme approvato dal governo nelle scorse settimane, lo snellimento delle procedure e degli obblighi tributari è una «precondizione per un riavvicinamento del fisco ai cittadini».
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La trasmissione diretta ai contribuenti delle dichiarazioni dei redditi è stata studiata a fasi e, in fase iniziale, soltanto per i dipendenti pubblici e pensionati. Il che significa che a partire dal prossimo anno prossimo la riforma potrebbe interessare 18,4 milioni (15 milioni di pensionati che inviano al fisco la denuncia dei redditi e i circa 3,4 milioni di dipendenti pubblici) sui 41 milioni di contribuenti persone fisiche. In effetti, nel 2015, quasi una dichiarazione su due sarà precompilata. I dettagli saranno stabiliti entro la fine di maggio attraverso uno dei decreti attuativi della delega fiscale dedicati alla semplificazione.
Nel 2016 prenderà poi il via la seconda fase dell’operazione che mira a coinvolgere tutti i lavoratori dipendenti. Così, il fisco italiano invierà la dichiarazione precompilata ad almeno 3 contribuenti su 4. Per far partire la riforma, il governo sta determinando i criteri per lanciare un sistema premiale, con controlli fiscali ridimensionati per chi aderisce alla dichiarazione precompilata.