Nel corso del 2013, secondo i dati elaborati dall’OCSE, la pressione fiscale italiana ha superato la soglia del 43 per cento del PIL, raggiungendo un livello veramente elevato. Per questa ragione è del tutto normale domandarsi che cosa avvenga invece nelle altre nazioni europee, molte delle quali, è risaputo, possono vantare un sistema fiscale decisamente meno impositivo di quello italiano anche a parità di servizi erogati.
> Quante tasse pagano le società e le imprese in Inghilterra?
In alcuni post pubblicati in precedenza ci siamo ad esempio occupati di capire quali sono le tasse a cui sono soggette le imprese e le società presenti nel Regno Unito, da tempo considerato uno dei paesi europei con il più agevole e vantaggioso sistema fiscale.
> Quante tasse paga una società LTD in Inghilterra?
Ma le tasse sulle società e le attività produttive non sono le uniche imposte che si pagano in Inghilterra. Una delle principali tasse che si paga nel Regno Unito è ad esempio costituita dalla VAT, Value Added Tax, l’imposta sul valore aggiunto corrispondente alla nostra IVA.
La VAT è la principale tra le imposte indirette e si applica su tutti i beni e i servizi venduti all’interno del territorio nazionale da soggetti considerati tassabili, come persone fisiche, associazioni, associazioni non costituite sotto forma di società e società limited.
Sono quindi tassati nel Regno Unito i redditi finanziari e i redditi mobiliari delle società, all’interno dei quali sono comprese le azioni di vendita, di affitto o prestito di beni. Esistono però anche delle categorie di beni non tassati o del tutto esonerati dal pagamento della VAT.
Un’altra informazione utile da conoscere è che in Inghilterra è necessario aprire una partita IVA solo se il proprio reddito supera le 56 mila sterline l’anno o se in un mese subisce un incremento di 58 mila euro.