La riforma della pubblica amministrazione annunciata dal governo Renzi va avanti, e arriva l’annuncio del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madìa, che ha aperto ufficialmente ad un programma di prepensionamento per i lavoratori della pubblica amministrazione. Il dispositivo allo studio, «se ce ne sarà la necessità», precisa il ministro nella sua audizione alla Camera, prevede «brevi anticipazioni» riguardo ai requisiti della legge Fornero. Quanto brevi, lo chiarisce la stessa Madìa, sei mesi al massimo un anno. In verità già ci sono norme per il prepensionamento degli statali regolate da una circolare del ministero della funzione pubblica reso noto qualche giorno fa. Ma queste sono uscite per mandare a casa personale in esubero che non potrà essere sostituito.
> L’idea del Ministro Madia di creare 10.000 posti di lavoro nella PA
Il nuovo piano, invece, è attinente alla staffetta generazionale, l’uscita di personale anziano per dare spazio ai giovani. Prevista anche, quasi certamente, una proroga per la cosiddetta «opzione donna», l’ eventualità per le lavoratrici che optano di vedere calcolata la pensione con il metodo interamente contributivo e di lasciare il lavoro con i requisiti pre-Fornero. Convalidata anche l’abolizione del trattenimento in servizio, cioè la possibilità di restare al lavoro per i due anni successivi quando si sono maturati i requisiti pensionistici, e l’esonero dal servizio. Il numero delle persone che potranno essere interessate dipende da quelle che saranno le indicazioni delle amministrazioni. Nelle settimane scorse, in ogni caso, sul tavolo della Madìa sarebbero giunte le stime della Ragioneria dello Stato che designano in 70-80 mila lavoratori i pubblici dipendenti che maturano i requisiti pre-Fornero.