La trattativa tra Etihad ed Alitalia si appresta alla conclusione, ma oltre al costo del lavoro emerge il futuro di Malpensa che, con la prospettiva di Fiumicino unico hub, sembra destinato a divenire uno scalo riservato alle merci.
Le cifre «ufficiali» sugli esuberi, confermate dal ministro Poletti parlano di circa 2500 posti in bilico che preoccupano i sindacati. Ma sul tavolo, è riemersa la questione di Malpensa e Linate. Linate diventerà basilare per i programmi della nuova compagnia, e la Lombardia non è d’accordo.
> Alitalia, arriva l’ok da Ethiad. Rimane il problema degli esuberi
Il governatore della regione Lombardia, Maroni, incrocia i due temi. «Conosco i dettagli dell’operazione. Benissimo che Ethiad entri in Alitalia, un po’ meno bene che ci siano 2.400-2.500 esuberi: se però questo penalizza Malpensa, gli esuberi raddoppieranno come minimo, perché tutto l’indotto di Malpensa subirà conseguenze».
«Malpensa è considerato dal Governo, non solo da me, uno degli hub principali del Nord. Non è una questione di campanile, è il sistema aeroportuale del Nord che verrebbe penalizzato. Noi abbiamo investito molto su Malpensa: l’ultimo investimento sono 30 milioni di euro per collegare i due terminal con l’alta velocità». Cosa accadrebbe, dunque, se Malpensa diventerà quasi esclusivamente uno scalo merci? «Cercheremmo – ragiona Maroni – di convincere il governo a cambiare idea, rivedremmo tutta la nostra strategia di investimenti su Malpensa e anche l’investimento che io sono disposto a fare nel capitale di Sea. Io sono interessato a sviluppare un sistema aeroportuale lombardo, sono disposto a metterci ingenti risorse, ma se il sistema aeroportuale viene sviluppato, non penalizzato».