Prada ha chiuso il primo trimestre con risultati in calo e inferiori alle attese degli analisti e pensa se confermare o rivedere la guidance sull’intero anno.
Il gruppo è in ogni caso fiducioso che le pressioni sui margini diminuiranno durante l’esercizio e che il restringimento del segmento wholesale avutasi nei primi tre mesi non si ripeterà. “Per i prossimi mesi il management si focalizzerà sul miglioramento della performance dei negozi sia con uno stretto controllo sui costi che con azioni per sostenere le vendite”, è scritto nel comunicato sui risultati. “Il management sta monitorando attentamente lo sviluppo dei mercati, per quanto riguarda geografie e prodotti, al fine di aggiornare, se necessario, la guidance sui risultati 2014”.
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“In questo momento non abbiamo abbastanza visibilità per esprimere una visione più precisa per la fine dell’anno, sarà meglio aspettare ancora un po’”, ha dichiarato il Cfo Donatello Galli nella conference call seguita ai risultati. Nei tre mesi al 30 aprile 2014 il gruppo – quotato a Hong Kong – ha avuto un Ebitda di 213,9 milioni di euro, pari a un margine del 27,5% sui ricavi netti, rispetto a 240,8 milioni dello stesso periodo 2013 (margine del 30,8%).
L’Ebit è a 156,3 milioni (margine al 20,1%) da 195,7 milioni (25,0%), l’utile netto è di 105,3 milioni da 138,2 milioni. I ricavi ammontano nel periodo a 777,7 milioni, in diminuzione dello 0,6% (+3,8% a cambi costanti). Citi spiega che i risultati odierni sono stati sotto le attese (del 10% circa rispetto al consensus sull’Ebitda), la crescita a parità di negozi ha fatto registrare un rallentamento e la società non ha potuto confermare la guidance 2014.