Il Fmi lancia l’allarme bolla sul mercato immobiliare globale, indirizzando un richiamo al mondo intero, perché freni il pericolo di un altro crash immobiliare devastante. Il Fmi ha pubblicato nuovi dati, che palesano come in certe aree i prezzi degli immobili siano molto al di sopra delle medie storiche. L’allarme prova come il rally dei prezzi immobiliari globali da livelli già abbastanza alti sia una delle maggiori minacce alla stabilità dell’economia, con i paesi interessati che stanno facendo pochi passi per prendere il controllo della situazione.
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Min Zhu, vice managing director dell’Fmi, ha spiegato che gli strumenti per frenare i boom immobiliari “sono ancora in fase di definizione”, ma che “questa non dovrebbe essere una scusa per non agire”. I prezzi degli immobili “resteranno al di sopra delle medie storiche per gran parte dei paesi” in relazione ai redditi e agli affitti, ha detto Zhu in un discorso fatto alla Bundesbank.
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“E questo è vero per esempio per l’Australia, il Belgio, il Canada, la Norvegia e la Svezia”. In Canada, ad esempio, i prezzi delle case sono superiori alla loro media di lungo periodo rapportata ai redditi del 33% e dell’87% rispetto alla media dell’ultimo periodo degli affitti. In Gran Bretagna +27% rispetto ai redditi e +38% rispetto agli affitti.
L’indice globale delle case redatto dal Fondo evidenzia una nuova accelerazione, con i prezzi +3,1% su base annua: i prezzi stanno crescendo in maniera più sostenuta nei mercati emergenti, in rialzo +10% su base annua nelle Filippine, +9% in Cina e +7% in Brasile.