La ripresa italiana «rimane fragile e la disoccupazione a livelli inaccettabili, con la conseguente necessità di interventi di politica economica rapida e coraggiosi». Lo afferma il Fmi nella dichiarazione finale dopo la missione in Italia.
Il Fondo dice «ambizioso» il programma del presidente del Consiglio Renzi ma chiede un «riequilibrio di bilancio volto a ridurre le aliquote fiscali e ad aumentare la spesa produttiva» perché questo «può sostenere la ripresa». La politica di bilancio «deve assicurare il delicato equilibrio tra collocamento del rapporto debito-Pil su un sentiero di riduzione ed evitare una stretta eccessiva che faccia deragliare la fragile ripresa economica».
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Il Fmi, nel suo rapporto, è molto contento del jobs act messo a punto da Renzi e dal ministro del Lavoro Poletti, ma chiede di «tradurre le proposte» in misure vere per incentivare l’occupazione. Un contratto a tutele crescenti, come previsto dal Jobs Act, «aumenterebbe l’equità tramite la riduzione del dualismo specialmente se dovesse sostituire gli attuali contratti a tempo indeterminato».
L’occupazione resta il fulcro, con la giustizia, che va rivista per garantire tempi più veloci, e alle politiche di contrasto alla corruzione e in favore della competitività. «Le norme anticorruzione varate dall’Italia nel 2012 sono efficaci e un passo in avanti nella direzione giusta, ma c’è spazio per rafforzare le regole in materia» Altra questione da affrontare velocemente riguarda le privatizzazioni.
Il ministro dell’Economia Padoan dice: «Non sono voti pieni ma buoni», poichè il Fondo Monetario «riconosce il ruolo fondamentale che le riforme avviate dal Governo Renzi hanno nel riportare la crescita su un sentiero di crescita più robusto».