L’ economia statunitense ha fatto registrare una frenata più alta delle attese. Nel primo trimestre, infatti, i dati diffusi indicano che il Pil Usa ha subito una contrazione pari al 2,9%, mettendo a segno il ribasso più marcato dall’inizio del 2009.
Il dato è stato rivisto troppo pesantemente al ribasso dal -1% della stima intermedia e specialmente dal +0,1% della prima stima. La rettifica finale del dato diffuso dal dipartimento al Commercio è molto inferiore alle previsioni degli analisti, che aspettavano un -2%. Nel quarto trimestre il Pil era aumentato dello 0,4%, mentre nell’intero 2012 la crescita era stata del 2,2%.
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Gli economisti sostengono che lo svolgimento delle attività nel primo trimestre sia stato pesantemente influenzato da alcuni fattori tra cui il maltempo e attendono una risoluta ripresa già nel periodo aprile-giugno, con una stima di crescita decisamente superiore al 3%. In merito al dato del primo trimestre, il dipartimento del Commercio ha rivisto drasticamente al ribasso il dato sulle spese per i consumi, che nel trimestre sono aumentate solo dell’1% invece che del 3% indicato in precedenza, soprattutto per il motivo che gli americani hanno speso molto meno del previsto in servizi sanitari.
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Il governo aveva dato per scontato che l’inizio dell’Obama-care avrebbe fatto aumentare le spese nella sanità nel trimestre e invece queste sono scese di 6,4 miliardi invece di crescere di 39,9 miliardi come riportato in precedenza. Il governo ha anche rivisto al ribasso il dato sulle scorte, che sono cresciutr nei tre mesi di 45,9 miliardi invece che di 51,6 miliardi come da lettura precedente.