Il premier Matteo Renzi lo aveva dichiarato e non si è smentito: con il nuovo Isee c’è anche un nuovo sistema di calcolo di pagamento dei ticket sanitari che verranno proporzionati in base alle fasce di reddito. Ci si chiede se sia un passo verso l’equità fiscale. L’esenzione dal pagamento del ticket sanitario dal primo luglio non è più automatica ma sarà proporzionata alla dichiarazione dei redditi e non basterà più l’autocertificazione ma la fascia di reddito sarà attribuita dal Ministero della Sanità.
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La fascia di appartenenza di ogni contribuente sarà stabilita in maniera automatica, sia per l’acquisto di farmaci che per la richiesta di prestazioni sanitarie, in base alla propria situazione economica risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata. Sono quattro le fasce di reddito che prevedono l’esenzione dal ticket sanitario: la fascia R1 per redditi da quota zero a 36.151,98 euro; la fascia R2 per redditi da 36.151,99 fino a 70mila euro; la fascia R3 da 70.001 euro fino a 100mila euro; e la fascia R4 oltre i 100 mila euro.
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Le modifiche fondamentali del ticket sanitario interessano i bambini al di sotto dei 6 anni o gli anziani over 65 con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro; i disoccupati e gli anziani con più di 60 anni titolari di pensione minima e loro familiari a carico con reddito inferiore a euro 8.263,31, aumentato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e con ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico; e i titolari di assegno sociale e loro familiari a carico.