Stangata tasse dopo l’estate? Per Mediobanca il Governo sarà obbligato

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 Sarà inevitabile, stando  agli analisti di Mediobanca Securities, guidati da Antonio Guglielmi, una manovra da almeno 10 miliardi dopo l’estate per riportare in direzione i conti pubblici italiani e rispettare il tetto del 3% di deficit

Gli analisti ritengono “inevitabile” una manovra “da almeno 10 miliardi” entro l’anno, pur chiarendo che “la visione sull’Italia è oggi più ottimista”. “Nel breve termine”, c’è la consapevolezza del bisogno di attuare ulteriori sacrifici. “La previsione del Governo di una crescita del Pil inferiore allo 0,8%, si tradurrà nella necessità di trovare almeno 10 miliardi di risorse aggiuntive attraverso un aumento delle tasse e tagli della spesa che porteranno a una ulteriore penalizzazione della crescita” per rispettare il vincolo del 3%.

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Tuttavia, nel documento di oggi – evidenziano gli esperti di Mediobanca Securities basati a Londra – c’è la volontà di elencare e quantificare i potenziali benefici”, più che i problemi, che giungeranno dall’azione del Governo, ma che avranno effetto solo nel 2015 – 2016.

 

Gli analisti ritengono “una buona notizia” l’apertura del premier Matteo Renzi alle “misure keynesiane a favore della crescita attraverso investimenti pubblici, perché a nostro avviso si tratta della sola via per l’Italia per ritrovare la strada di una crescita rapida”. Rimane il fatto che, mette in risalto il rapporto, “non è facile far sì che l’Europa si muova da una posizione più concentrata sul lato dell’offerta verso un approccio guidato maggiormente dalla domanda”. In questo “identifichiamo la vera sfida di Renzi”, cioè assicurarsi “una solida vittoria in Europa” per mezzo di una diminuzione dell’austerità, così “sarà il premier a fissare il tempo e le risorse necessarie per attuare le sue riforme”.

 

 

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