Dopo tante discussioni, tanto entusiasmo e l’aspettativa a lasciare il lavoro, finalmente dopo quasi tre anni di attesa, in questo mese di agosto, è caduto nuovamente tutto, tutto sarà da rifare, e i 4mila pensionandi della scuola saranno ancora costretti ad aspettare prima di poter raggiungere il congedo.
E’ stata infatti abolita la norma di tutela per i Quota 96 della scuola che avrebbero potuto uscire dal lavoro dal primo settembre. Il governo, stando alle ultime notizie, è, di fatto, pronto a presentare ‘4 emendamenti soppressivi di alcuni punti del dl Pubblica amministrazione tra cui la cosiddetta quota 96, che sbloccava 4 mila pensionamenti nella scuola’. Ad annunciare la novità lo stesso ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia.
> Quota 96, la Ragioneria di Stato, raffredda i propositi di riforma
Tenuto conto del parere contrario del Ministero dell’Economia, Ragioneria di Stato e commissario della spending review Cottarelli, che in questi ultimi giorni aveva fatto presente l’impossibilità di tagliare le tasse se il governo avesse seguitato a impiegare le risorse ottenute in questi provvedimenti, ecco che il governo, ha deciso di fare un passo indietro su una questione che invece meritava, forse, di avere una risposta definitiva.
Rimossa, quindi, a sorpresa la norma per il pensionamento dei quota 96 della scuola, rimangono, invece, le soglie fissate per l’uscita dei dipendenti pubblici, stabilite a 62 anni e a 65 per i medici. Molto probabilmente i prossimi giorni saranno quelli in cui sindacati e associazioni contribuiranno a riempire di proteste. Ci si poteva infatti aspettare un riesame o qualche ritocco della misura a favore dei Quota 96 ma non una sua totale abolizione.