Sono stati il Ministero dell’Economia e Ragioneria di Stato a bloccare il pensionamento per i Quota 96 della scuola, spiegando che non ci sono ad oggi le coperture finanziarie indispensabili per l’uscita di 4mila persone, tra insegnanti e personale Ata.Dello stesso avviso anche il commissario Cottarelli che ha esposto l’impossibilità di tagliare le tasse, tra gli obiettivi principali, se si prosegue ad impiegare risorse e risparmi di spesa per altri provvedimenti. Ma a bloccare la norma per i Quota 96 della scuola in realtà è stata anche un’ altra ragione.
Infatti modificare la riforma Fornero, correggendo quindi un errore, avrebbe significato dare origine ad un precedente. Ad esempio, c’è stato chi ha preteso che il meccanismo di Quota 06 fosse ampliato anche per altre categorie di lavoratori, come i lavoratori usuranti.
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Questa proposta è giunta da Angelo Chiari, il segretario provinciale della Fillea Cgil, secondo cui equiparando i quota 96 ai lavoratori precoci e usuranti “Eviteremmo così di trovare muratori sui ponteggi a 65 anni con tutto il carico di rischio per la sicurezza che questo porta con sé. La reintroduzione della quota 96 va da subito estesa almeno a quei lavoratori che svolgono un lavoro particolarmente faticoso e spesso usurante come quello edile. Un lavoro per sua natura precario: perché la ‘fabbrica’ del muratore nasce, cresce e poi chiude e non è detto che ne riapra subito un’altra e quindi è più difficile per un lavoratore edile raggiungere in tempi certi i 42 anni di contributi necessari al pensionamento”.