In Italia i prezzi proseguono a non crescere e l’inflazione ha fatto registrare la terza frenata ininterrotta. Un dato che sicuramente non è positivo, dal momento che denota una pericolosa debolezza della domanda di beni e servizi. E così, stando ai dati diffusi dall’Istat, già dieci grandi città italiane tra cui Roma, Torino, Firenze, Bari sono in deflazione. Il dato inerente al mese di luglio parla di inflazione allo 0,1% , dallo 0,3% del mese di giugno, scendendo così al livello più basso dall’agosto del 2009. È quanto rileva l’Istat, confermando le stime. È la terza frenata consecutiva. Su base mensile i prezzi al consumo sono calati dello 0,1%. Il tasso è quindi ai minimi da cinque anni, più precisamente dall’estate del 2009, quando nel mese di luglio l’indice crollò, con l’inflazione azzerata, mentre nel mese di agosto l’asticella si risollevò solo di un decimo (+0,1%).
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Ad incidere è principalmente il forte calo del prezzo di frutta e verdura, come ha messo in risalto la Coldiretti. Le associazioni dei consumatori lanciano un nuovo allarme: stando al Codacons con il rischio deflazione l’economia italiana potrebbe subire “un vero e proprio infarto”.
Dalle serie storiche dell’Istat viene fuori che l’inflazione annua è sotto la soglia dell’1% da quasi un anno, esattamente da 11 mesi: da settembre 2013 a luglio 2014. Una successione così lunga di ‘zero virgola’ non si riscontrava dal 1958-1959, più di mezzo secolo fa. In quel momento la striscia di ‘bassa inflazione’, che crollò anche in deflazione, durò proprio 11 mesi. C’è da augurarsi che agosto non segni il superamento.