Il 29 agosto sarà la data in cui conoscere come sarà sciolta la questione nodo dei Quota 96 e ricevere informazioni pertinenti sulle modalità con cui i docenti, che prima della riforma Fornero avevano maturato i requisiti per andare in pensione, ma che a causa della nuova normativa sono restati bloccati in servizio, per almeno altri 2 anni e un massimo di 7, potranno andare in pensione.
L’INPS parla in tutto di circa 9.000 lavoratori interessati, e molti di loro scenderanno in piazza Pantheon a Roma il 29 agosto per mettere ulteriore fretta al governo Renzi in merito alla soluzione del problema.
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Intanto il governo mira a rendere possibile il pensionamento dei lavoratori già a metà del prossimo settembre, attraverso la loro sostituzione in servizio da parte dello stesso numero di docenti precari in attesa di assetto definitivo. Non pochi però le questioni irrisolte. Anzitutto quello del TFS: la soluzione proposta prevede che i lavoratori lo perdano. In cambio però non avranno una detrazione di quote dell’assegno pensionistico maturato negli anni di servizio svolto. Una linea, questa, che potrebbe sancire la fine delle concertazioni e far sì che i lavoratori accettino la proposta in cambio di andare finalmente in pensione subito.
La legge ufficiale potrebbe essere nel decreto Sblocca Italia, che sarà approvato alla fine di agosto, probabilmente proprio il 29. Il problema da risolvere è la copertura finanziaria relativa ai nuovi pensionamenti. Al momento ci sono i fondi per sostenere 4.000 pensionamenti, mentre stando alle cifre date dall’INPS i docenti in tutto sono 9.000.