Il settore immobiliare, in questo momento, presenta una serie di elementi che fanno presagire in una lenta ripresa del mattone. Da un lato, però, l’Italia deve fare i conti con l’eccessiva pressione fiscale sulle casa, dall’altro bisogna considerare il panorama economico generale.
L’Italia affronta un periodo di stagnazione economica con un rallentamento della crescita del PIL che non fa ben sperare sulla velocità della ripresa economica. Gli istituti di credito faticano ancora a concedere mutui a cuor leggero nonostante abbiano da qualche anno maggiore facilità nell’accesso ai fondi della BCE.
Di fatto, le banche non concedono soldi, i privati e le imprese non hanno garanzie e sono sempre più indebitati, continua la spirale del credit crunch. Nel nostro paese, però, le compravendite, nel 2014, sembrano essere aumentate. Qualcuno fa notare che è cresciuto soltanto il numero di rogiti programmati nel nuovo anno per accedere ad una serie di agevolazioni fiscali.
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Di fatto di riprende a comprare e questo movimento positivo si deve anche e soprattutto agli investimenti stranieri. Si pensi ad esempio a quello che gli sceicchi arabi stanno spendendo in Sicilia e Sardegna. E gli italiani?
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Per chi volesse investire nel mattone, gli esperti consigliano di andare all’estero, anche per una questione fiscale. E tra i tanti paesi a disposizione di consiglia la Cina visto che nel mese di luglio i prezzi medi delle case sono scesi per il terzo mese consecutivo.
A darne notizia è il Wall Street Journal che ha monitorato le 70 maggiori città cinesi dimostrando che i prezzi delle case sono diminuiti dello 0,89% a livello mensile e sono saliti del 2,43% su base annuale. Questo calo dei prezzi sembra legato agli sconti fatti dai costruttori e ad un fisiologico rallentamento delle vendite.
A luglio gli acquisti sono diminuiti del 18% e i compratori sono stati costretti ad ulteriori ribassi. Un’occasione da prendere al volo perché già tra settembre ed ottobre si teme che le cose possano cambiare in virtù delle politiche cinesi favorevoli al settore immobiliare. Gli esperti, tuttavia, sono del parere che i problemi strutturali del settore immobiliare non consentiranno di tornare ai massimi livelli nemmeno con la crescita delle vendite delle abitazioni e delle costruzioni.