La riforma della scuola e le ipotesi della pensione “Quota 96”

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 Uno dei problemi immediati che il governo Renzi deve risolvere è la questione dei Quota 96 della scuola.

Renzi in un tweet, ha comunicato che il governo sta cominciando a muoversi in merito alla riforma della scuola italiana: “Infine il 29 linee guida su scuola. Perché tra 10 anni l’Italia sarà come la fanno oggi gli insegnanti. Noi lavoriamo su questo in #agosto”. Quindi a fine agosto verrà presentato il piano che il governo vuole attuare per ridare alla scuola italiana la dignità e l’efficienza che gli ultimi interventi legislativi le hanno tolto.

Ma, a quanto pare la questione dei Quota 96 non verrà inserita in questo pacchetto di riforme, ma nel decreto Sblocca Italia che sarà varato pochi giorni prima dell’inizio di settembre. L’ipotesi che ormai sembra definitiva è di requisire il TFS del personale scolastico della Quota 96, dando così la possibilità di ritirarsi subito senza ridurre il valore dell’assegno pensionistico maturato finora.

Quota 96, le nuove speranze se passa la riforma a settembre

Tale  soluzione però può assicurare la copertura di circa 4.000 lavoratori, che sarebbero sostituiti da altrettanti precari. Ne rimangono fuori altri 5.000, essendo in tutto 9.000 (stando alle stime dell’INPS), e per questi entro pochi giorni il governo dovrebbe spiegare in che modo recuperare le risorse necessarie. In ogni caso potrebbero esserci colpi di coda imprevisti, valutando che Renzi qualche giorno fa ha dichiarato che per i Quota 96 andare in pensione subito è una legittima aspettativa, ma non un diritto.

Potrebbe accadere che una parte di questi sia costretta a restare al lavoro e che la soluzione della loro questione sia rimandata al pacchetto Scuola. Questo significherebbe non poter andare in pensione il prossimo settembre.

 

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