Si sta profilando all’orizzonte l’ennesimo nuovo blocco degli stipendi che andrà a colpire i dipendenti pubblici, e che dovrebbe essere esteso fino a due anni, vale a dire fino alla fine del 2016. Questo per riuscire a risparmiare circa 4-5 miliardi di euro, e che interesserà i dipendenti della P.A. e le forze dell’ordine. In realtà negli scorsi anni questa misura è riuscita ad assicurare una spesa minore per le casse statali pari a circa 11 miliardi. Ma contro questa nuova eventuale misura già si è innescata la protesta e la leader della Cgil, Susanna Camussa, tweetta ‘C’è da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella #PA sarebbe inaccettabile’, mentre dichiarazioni di giudizio sfavorevole giungono anche da altri fronti.
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Commentando la decisione del blocco dei contratti, Bonanni della Cisl chiede “di concentrarsi invece su sprechi e inefficienze che fioriscono soprattutto a livello locale. Spero che il governo non voglia proseguire su una strada sbagliata. Il blocco è un fatto gravissimo: i dipendenti pubblici sono gli unici che hanno il reddito fermo da otto anni. Qualcuno dice che sono comunque dei privilegiati, ma forse confonde la massa dei lavoratori con i grandi dirigenti”.
E chiarisce: “Ormai il grosso del pubblico impiego è fatto da persone che sono appena al di sopra dei 1000 euro al mese. È una vicenda pericolosa non solo per gli interessati ma per tutta la pubblica amministrazione, che viene danneggiata: non c’è più nessun progetto, non si affrontano i problemi, come dimostra anche la vicenda del ricambio generazionale”.