La crisi economica che sta imperversando in Italia e la crescente perdita del potere d’acquisto delle famiglie “hanno fortemente modificato le abitudini dei cittadini che, nell’ottica di una spending review imposta, riducono anche i consumi primari come l’alimentazione”.
Questo è l’allarme emesso dal Codacons in relazione alle consuetudini alimentari degli italiani. Come riportato nella nota dell’Associazione dei consumatori, nel 2014 due famiglie su tre hanno diminuito non solo il quantitativo della spesa alimentare ma anche la qualità, “rinunciando alle marche e dirottando gli acquisti su beni sempre più economici”. Ne deriva, continua il Codacons, un ritorno dei consumi del comparto ai livelli di più di 30 anni fa con danni diretti per l’economia del comparto. Gli italiani diminuiscono sempre di più il consumo di carne, per un calo dei consumi del -3,2 per cento, ai latticini, -5 per cento, alle uova, -3 per cento, e all’ortofrutta, -2 per cento. Questo, chiarisce il comunicato, a fronte di una riduzione riguardo al 2013 dei prezzi al dettaglio di questi beni. Basti considerare come nel corso del 2013 gli acquisti alimentari delle famiglie siano scesi di 3,6 miliardi di euro rispetto al 2012, una tendenza che continua, purtroppo, anche quest’anno, “al punto che le vendite di giugno nel settore alimentare registrano una contrazione del 2,4 per cento“, spiega ancora il Codacons.
>Consumi e crisi, come cambiano le spese degli italiani
Gli italiani “mangiano sempre meno e sempre peggio” – dichiara il Presidente Carlo Rienzi, obbligati “dalla crisi e dallo scarso potere d’acquisto: una vergogna per un paese civile”, conclude Rienzi, contro cui il Governo “deve muoversi e in fretta, per evitare il tracollo del settore alimentare”.