Il mercato dei titoli di stato europei soffre. Il trend è piuttosto altalenante, a causa delle stime al ribasso del Fondo Monetario Internazionale e al calo della produzione industriale in Germania. Lo spread compreso tra BTP e Bund si è allargato a 147 punti con un aumento dei rendimenti. Per quanto riguarda il decennale settembre 2014, il suo rendimento si attesta a quota 2,366%. Sale intanto l’aspettativa per la lettura dei verbali dell’ultimo incontro del Fomc (ore 20h italiane), i quali verranno analizzati nei minimi dettagli per comprendere le tempistiche di rialzo dei Fed Funds.
Al momento, dalla Federal Reserve arrivano pareri contrastanti. Le dichiarazioni dei membri sono in disaccordo tra loro. C’è chi ritiene che i tassi verranno rialzati solo nel 2016. C’è chi invece crede che il 2015, a metà anno, sarà il teatro del rialzo.
Debolezza anche sui BTP per il secondario italiano, su prese di profitto provocate dalle risposte nulle o poco convincenti di Mario Draghi relativamente al programma di quantitative easing in occasione della riunione napoletana della scorsa settimana. Le vendite, dopo il calo di ieri successivamente allo shock provocato dalle notizie legate all’industria della Germania, fanno segnare uno stop.
Si evince tuttavia ancora una netta debolezza relativa alle prese di beneficio, successivamente a ciò che è accaduto la settimana scorsa, quando i rendimenti di Italia e Spagna erano tornati a ruotare intorno ai minimi storici. Tuttavia si tratta di una debolezza marginale, perché sino a fine anno il trend sarà positivo, sulla scia di un’abbondante liquidità. Anche in questo caso, però, il governatore della Banca Centrale europea a Napoli ha frenato gli entusiasmi per un ‘QE’ in tempi brevi.