Sergio Marchionne rimarrà a guardia di Fiat e Chrysler per altri quattro anni, così da portare a termine il piano industriale quinquennale. Poi farà “altro”. Intanto, dopo dieci anni alla guida di Fiat, il Nostro è l’amministratore delegato più longevo tra le maggiori aziende automobilistiche europee.
La decisione di completare il piano quinquennale prima di abbandonare il timone dell’industria che rappresenta, arriva alla vigilia del cambio di nome in Fca e della fusione con Chrysler, che sarà operativa nei prossimi giorni.
Si pensa dunque già al successore del ceo per il Lingotto. In Fiat Chrysler, come rivela Marchionne a Bloomberg, ci sono “forti candidati” interni per la successione. John Elkann, in una intervista a Businessweek, ha dichiarato di avere fiducia e di poter contare su una “panchina” di ottimo livello.
Già durante lo scorso anno, il presidente Elkann menzionò come papapbili successori di Marchionne alcuni manager del gruppo. Tra questi Richard Tobin, a.d. di Cnh Industrial, Alfredo Altavilla, chief operating officer della regione Emea per Fca. E poi era stato fatto il nome di Mike Manley, responsabile del marchio Jeep, nonché quello di Cledorvino Belini, attuale responsabile della Fiat in Brasile.
Nell’intervista, precisa però Businessweek, Elkann non ha fatto commenti su specifiche persone a proposito della successione all’attuale amministrazione delegato. Elkann, inoltre, a chi gli chiede se potrebbe cedere l’azienda ‘di famiglia’ ha detto che non ha questa intenzione ma che pensa a una possibile diluzione. Succederebbe solo se ciò significherà rendere più forte Fiat.
Con o senza Marchionne, il cui contributo è di certo fondamentale, il futuro di Fiat appare già delineato.