Gli ultimi dati del conto annuale predisposto dalla Rgs-Igpo, aggiornato al 2013, sono stati girati alla Corte dei Conti, che ha fornito la lista degli stipendi più proficui nel comparto della Pubblica Amministrazione. Stipendi con molti zeri, che raccontano di un’Italia che ‘se la passa bene’ in questi tempi di recessione.
Al primo posto ci sono i dirigenti Inps, con una busta paga molto ricca in virtù della quota accessoria (il cui ammontare corrisponde al 56% del trattamento totale. La busta paga, per i dirigenti dell’Istituto di previdenza sociale si aggira sui 220.229 euro.
La quota accessoria è diversa, variabile. In molti casi corrisponde al 129,2% del compenso fisso e al 56% del trattamento complessivo. Il trattamento variabile, unito allo stipendio base (che per i dirigenti di prima fascia si aggira tra i 96.097 euro ai 99.005 euro) fa lievitare le retribuzioni. Si passa dunque da un minimo di 59.773 euro degli enti di ricerca a un massimo di 124.202 euro per gli enti pubblici non economici .
Al secondo posto si posizionano i manager e i dirigenti facenti parte delle diverse agenzie fiscali, il cui stipendio annuo si attesta sui 212.773 euro con un fisso di 97.073 più una parte accessoria pari a 115.700 euro. Subito dopo, in terza piazza, i dirigenti della presidenza del Consiglio dei ministri: 99.005 di stipendio base e 85.721 di trattamento variabile, per uno stipendio complessivo di 184.726 euro.
Passando in seconda fascia, ecco spuntare i dirigenti universitari con 98.808 euro. Subito dopo troviamo quelli degli enti locali e territoriali (94.571 euro). A chiudere questa speciale graduatoria diramata dalal Corte dei Conti, troviamo invece i dirigenti amministrativi del Servizio Sanitario nazionale, con 82.312 euro l’anno.