Buone notizie, o quasi, da Piazza Affari. Dopo essere calato fino a toccare un minimo intraday a quota 19.037 punti, sulla falsa riga dell’arrivo della lettera all’Italia da parte di Bruxelles, l’indice Ftse Mib ha terminato la giornata in rialzo dello 0,88% a 19.434 punti, sostenuto dai dati macroeconomici americani e dell’Eurozona.
Intanto, la ‘lettera’ dell’Ue è arrivata. Ieri la Commissione europea, alla luce del piano di bilancio del governo del prossimo anno, che prevede la deviazione temporanea dal percorso di raggiungimento dell’obiettivo di medio termine, ha fatto richiesta all’Italia per ottenere le informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti.
Nello specifico sono due i temi che bisogna chiarire: perché l’Italia programma di non rispettare il patto di stabilità nel 2015, rinviando il pareggio di bilancio strutturale al 2017, e come garantirà un pieno rispetto degli obblighi della politica di bilancio. Il ministero dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha già fatto sapere che il governo italiano replicherà alla lettera di chiarimenti entro oggi, ma il mondo politico comincia a temere una bocciatura della Commissione Ue della legge di stabilità.
Nel contempo, l’Eurostat ha reso pubblico che il debito/pil del Belpaese alla fine del secondo trimestre è aumentato di 5,5 punti percentuali al 133,8%, dal 128,3% dell’anno prima.
Lo spread tra Btp e Bund ha concluso a 162 punti base e il tasso del decennale domestico si è posizionato al 2,51%. Sul mercato primario il posizionamento della settima edizione del Btp Italia ha deluso le attese, raccogliendo circa 7,5 miliardi di euro, anche dopo che il Tesoro ha alzato il tasso cedolare reale annuo all’1,25%. Circa 2,9 miliardi di euro sono arrivati dagli investitori istituzionali e circa 4,6 miliardi dagli investitori retail.