Le quotazioni dei benchmark Btp si sono indebolite nel corso del tardo pomeriggio di lunedì. La forbice sui Bund è arrivata in brevissimo tempo a superare il marker dei 170 punti base toccando i massimi da martedì scorso.
A monte del deterioramento dell’umore degli investitori in confronto alla carta italiana, la pressione che tradizionalmente contraddistingue l’appuntamento delle aste, con la tornata del fine mese che parte oggi da Ctz e indicizzati, anche alla luce dell’esito meno brillante del previsto dell’ultima edizione del Btp Italia che potrebbe significare un aumento dell’offerta nelle nuove erogazioni.
In questo clima è impossibile non tenere conto dei risultati dell’esame Bce sul bilancio delle banche, da cui oltre alla bocciatura di Mps e Carige si evince nel caso degli istituti italiani una significativa revisione degli attivi.
Il parere dei trader è invece il seguente:
Un insieme di fattori: le prossime aste dopo l’offerta del Btp Italia in un momento per i mercati piuttosto infelice, la pagella Bce sulle banche italiane e la prospettiva di una recessione che prosegue con un rapporto debito/Pil ancora su livelli stellari, nonostante la politica di bilancio rigorosa. La debolezza della carta italiana è naturalmente meno marcata se paragonata a periferici percepiti a tutti gli effetti come ‘high yield’, del calibro di Grecia e Portogallo, ma particolarmente evidente nel confronto con controparte spagnola. Stiamo decisamente ‘sottoperformando’ rispetto alla Spagna, che stringe su Germania mentre noi perdiamo posizioni… una certa pressione deriva sicuramente dall’attesa delle aste di fine mese.
Il premio di rendimento del decennale settembre 2024 in confronto all’equivalente Bund tocca su piattaforma Tradeweb una punta intraday a 172,4, record da martedì della scorsa settimana, salvo poi riportarsi in chiusura a 169 punti base dai 156 dell’apertura.
Per quanto concerne il segmento a dieci anni la forbice Bono/Bund è indicata invece intorno a 127 centesimi.