Matteo Renzi, il suo annuncio l’ha fatto durante un incontro con l’Anci presieduto da Fassino. Con lui ha discusso delle direttive per la fiscalità locale e adesso si pensa seriamente a sostituire IMU e TASi con una local tax.
La tassa locale andrebbe a sintetizzare in un’unica imposta tutti i tributi dovuti ai comuni nelle cui casse finirebbero così più di 30 miliardi di euro. La tassa unica infatti mette insieme le tasse sulla casa, quindi IMU e TASI, la tassa sull’asporto rifiuti, l’addizionale IRPEF, l’imposta sulla pubblicità, la tassa sull’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche, l’imposta di soggiorno e l’imposta di scopo.
> Dal 2015 la Local Tax sostituirà Imu e Tasi?
Questa semplificazione nasce dal fatto che i contribuenti che hanno dovuto provvedere all’autoliquidazione delle imposte, si sono trovati in difficoltà ma sono andati nel panico anche molti commercialisti che hanno dovuto calcolare per i loro assistiti le tasse da pagare tra agevolazioni, casi particolari e normativa in vigore. Per non parlare delle scadenze che sono state decise dai Comuni stessi insieme alle aliquote da applicare.
Non poteva tardare ancora un intervento che facesse ordine tra i pagamenti della TASI e dell’IMU. Ricordiamo che la prima andava pagata il 16 ottobre per coloro che non avevano pagato a giugno e poi il saldo il 16 dicembre. L’IMU invece andava pagata con il saldo il 16 dicembre.
La volontà è buona ma i nodi da sciogliere sono parecchi per il legislatore, si parte dalla differenziazione delle tariffe tra fisse e variabile della TARI in base alle utenze per arrivare alla semplice distinzione che deve esserci tra prima e seconda casa. Un ulteriore problema è legato alle detrazioni perchè anche lì la decisione spetta al Sindaco. Quindi il ripristino di regole omogenee valide a livello nazionale finisce per portare in campo le diverse competenze di comuni, regioni e stato. Se ne verrà fuori indenni?