Sono 104 milioni le ore di cassa integrazione registrate durante il mese di settembre, per un aumento del 43,8%. Il dato parla chiaro: si tratta del secondo mese tra gli ultimi dodici con la richiesta più alta. Da gennaio a settembre sono stati coinvolti dalla cassa integrazione oltre un milione di lavoratori, di cui 525 mila a zero ore, con un’assenza completa di attività produttiva. Con la crescita del ricorso alla Cig crolla il reddito degli addetti: durante i primi nove mesi dell’anno hanno perso complessivamente oltre 3 miliardi e cento milioni di euro, 5.900 euro nette in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.L’Osservatorio Cig della CGIL conferma:
Segnali negativi sulla situazione economica e produttiva del Paese: troppo timida l’inversione di tendenza rispetto alla persistenza della crisi e del processo di deindustrializzazione in atto. Tra i dati più preoccupanti vi è il numero dei 525 mila potenziali lavoratori in Cig a zero ore, che, sommato al sempre più allarmante tasso di disoccupazione giovanile, dimostra l’urgenza di un piano di investimenti per far ripartire la produzione e di un piano del lavoro per i giovani. Ci chiediamo come possa il governo stimare in 1,5 miliardi la spesa per finanziare politiche attive e passive prevista in legge di Stabilità, e come si potrà gestire la crisi se con il Jobs Act si pensa di ridurre coperture di CIG e cassa straordinaria anziché estenderle.
Dal canto suo, il Ministro del Lavoro Poletti ha dichiarato nelle ultime ore che “Per la prima volta nella storia di questo Paese c’è un governo che propone al parlamento di fare una Legge di stabilità ed una riforma del mercato del lavoro che compia atti radicali nella direzione del contratto a tempo indeterminato”.