Nel 2015, le tariffe dell’acqua aumenteranno del 4,8%. Nell’anno in corso l’aumento è stato pari al 3,9%. In rapporto a questi adeguamenti, per la prima volta computati in virtù di un metodo omogeneo per tutto il territorio, sono pronti nuovi investimenti per una cifra pari a 4,5 miliardi di euro.
I nuovi investimenti saranno funzionali alla realizzazione di nuove infrastrutture e al miglioramento dei servizi. Questi i dati erogati dall’Autorità per l’energia, la quale si occupa di acqua dalla seconda metà del 2012. I dati sono stati presentati all’interno della III Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici tenutasi oggi a Milano. Sui nuovi investimenti attivati l’Autorità rammenta in particolare che si tratta di un valore pari a quello degli impianti realizzati finora, con approvazione di interventi che riguardano più di 1.600 gestioni. Sulle tariffe l’Authority segnala peraltro che rispetto ai rincari medi (+3,9% nel 2014 e +4,8% nel 2015) quasi 6 milioni di consumatori hanno avuto una riduzione del 10% della bolletta:
In questa prima fase dell’attività dell’Autorità ci siamo focalizzati nel realizzare e applicare un metodo tariffario unico per tutto il Paese, oltre che a completare le informazioni sul settore, e credo che i risultati raggiunti diano ragione a chi ha creduto nella coerenza delle nuove attribuzioni all’Autorità in un settore diverso da quelli iniziali. Ora la sfida è trovare gli strumenti per finanziare gli investimenti necessari ad aumentare l’efficienza della rete a fronte del calo dei contributi pubblici al settore. Apprezziamo la scelta del Governo, attuata con il decreto Sblocca Italia, di istituire un fondo specifico per gli investimenti nel settore idrico, ma segnaliamo problemi di coordinamento con la regolazione dell’Autorità nella definizione dei criteri, delle modalità e dell’entità delle risorse.