Chi ha intenzione di rientrare nel vecchio Regime dei minimi con il forfait al 5 per cento è chiamato ad aprire una partita IVA rentro l’anno. Per molti giovani professionisti è una soluzione assolutamente conveniente visto che dal 2015 il forfait sarà del 15 per cento. Cosa è meglio scegliere e quali sono i vantaggi dell’uno e dell’altro sistema?
Chi vuole una partita IVA che aderisca al vecchio Regime dei Minimi ha ancora pochi giorni di tempo per aprirla visto che l’aliquota sostitutiva al 5 per cento sarà usata soltanto per dare un vantaggio fiscale all’imprenditoria giovanile e ai lavoratori in mobilità. Il mese di dicembre per queste persone è da considerasi caldo.
> Chi può avvalersi del regime dei minimi per l’apertura di una Partita Iva?
I giovani professioni che vogliono assicurarsi un’imposta sostitutiva al 5 per cento stanno accelerando le pratiche e sanno di doverle chiudere entro il dicembre 2014. È chiaro che poi devono anche rispettare altri requisiti tra cui l’avere dei ricavi non superiori a 30 mila euro, un’opzione che deve essere adottata per 5 anni oppure fino al compimento dei 35 anni.
La riforma del Regime dei Minimi, invece, valida a partire dal gennaio 2015 e disciplinata dalla Legge di Stabilità 2015, prevede che l’aliquota sostitutiva sia del 15 per cento e il limite del fatturato varierà in base all’attività esercitata e non ci saranno limiti per l’applicazione di questa imposta di favore o agevolata che dir si voglia. In alcuni casi potrebbe non essere conveniente.
L’esempio classico che si fa è quello del professionista che guadagna più di 15 mila euro e che apre la partita IVA nel 2014, per lui il vecchio Regime dei Minimi può essere conveniente. Sulla base delle previsioni del fatturato, dei tetti di spesa personali e dei beni strumentali e in base alla deducibilità dei costi si deve valutare la convenienza dell’uno o dell’altro regime.