A dicembre ci sono più di 200 scadenze fiscali che riguardano tutte le tipologie di contribuenti anche se la più parte degli appuntamenti è riservata alle PMI artigiane e commerciali e ai professionisti. Proviamo a fare qualche esempio e spieghiamo come si paga la TASI in ritardo dopo il 16 dicembre.
La maggior parte delle scadenze è per le piccole e medie imprese che devono pagare l’acconto IVA 2016, le dichiarazioni dei redditi tardive come UNICO e IRAP e poi ci sono da mettere in conto 84 scadenze per le società di capitali, 66 per dipendenti e pensionati, 62 per le società di persone e 53 per gli enti non commerciali. E non bisogna dimenticare poi tutti i tributi comunali e i contributi previdenziali.
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Una scadenza importante che è stata posticipata è quella dell’IMU sui terreni agricoli che è stata rinviata al 26 dicembre perché la comunicazione del pagamento era arrivata troppo tardi, all’inizio del mese e così si è pensato di dare più tempo a tutti coloro che non sono esenti da questa imposta sui terreni agricoli.
Non ci sono scuse, invece, per chi non ha pagato in tempo la TASI. Chi ha dimenticato questo appuntamento con il fisco il 16 dicembre deve servirsi del ravvedimento operoso. Compilando il bollettino postale oppure l’F24 dedicato all’imposta TASI c’è la possibilità di barrare la casella ravvedimento. Poi bisogna indicare il codice del comune e quello del tributo e pagare la seconda quota, uguale alla prima già pagata a giugno o a settembre, completa di multa e interessi.
Per chi riesce a mettersi in regola con il pagamento entro 14 giorni, la sanzione è dello 0,2% per ogni giorno di ritardo cui si devono aggiungere l’1 per cento di interessi. Dal 15esimo al 30esimo giorno, invece, il ravvedimento è del 3% cui si devono aggiungere gli interessi.