Gli indici di Piazza Affari sono tutti negativi alla chiusura settimanale. In Europa vige la medesima situazione, eccezion fatta per Londra che si salva per i titoli petroliferi e i titoli connessi alle materie prime, nonché in virtù di un buon recupero delle commodities.
A supportare il recupero, durante il pomeriggio, ha contribuito anche il mercato statunitense, che mantiene un andamento assolutamente positivo, con l’indice S&P-500 che cresce dello 0,24%. Sul listino italiano a gravare sono soprattutto le banche, finite ieri sotto la scure di S&P a seguito del recente taglio del rating sovrano dell’Italia.
L’Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo lo 0,48%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.197,1 dollari l’oncia. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 3,57%. Sui livelli della vigilia lo Spread, che si mantiene a 136 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,95%. Tra i mercati del Vecchio Continente, tentenna Francoforte, che cede lo 0,25%, mentre Londra segna un forte rialzo dell’1,23%. Invece, Parigi non registra variazioni significative rispetto alla seduta precedente.
A Milano, si è mosso sotto la parità il FTSE MIB, che cala a 18.984 punti, con uno scarto percentuale dello 0,40%, sopra i minimi intraday; sulla stessa linea, si è mosso al ribasso il FTSE Italia All-Share, che ha perso lo 0,34%, chiudendo a 20.078 punti. Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,12%); buona la prestazione del FTSE Italia Star (+1,03%). Il controvalore degli scambi nella seduta di oggi a Piazza Affari è stato pari a 4,25 miliardi di euro, con un incremento di ben 600,9 milioni di euro, pari al 16,48%, rispetto ai precedenti 3,65 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 1,37 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 7,59 miliardi.