La salute dell’economia passa dal lusso, in Italia. I brand più apprezzati e costosi, hanno l’opportunità di alimentare in comparti diversi il motore economico per sostenere la ripresa e l’espansione all’estero.
Sono queste le premesse che hanno accompagnato l’ultimo Fashion Global Summit tenutosi a Milano. Il convegno sul mercato della moda e del lusso italiano si è tenuto lo scorso 11 novembre e ha avuto nell’edizione 2014 un tema molto importante: “Fashion is food, food is fashion”. Il tema sintetizza già nel titolo una tendenza già osservabile nel nostro Paese da anni, destinata a diventare una realtà sempre più forte. Enogastronomia e moda convivono e possono sostenersi a vicenda per contribuire alla crescita del settore del lusso.
Come?
Stimolando in continuazione i clienti, educandoli alla ricerca di esperienze e linguaggi sempre più ricchi. Questa intuizione sta diventando una tendenza di mercato. Ciò è oramai più che palese. A dimostrarlo sono le acquisizioni di locali milanesi appartenenti al comparto dell’alta pasticceria da parte di gruppi come Prada. Kiton, nel contempo, ha annunciato di voler aprire un ristorante a Milano. La Food Hall della Rinascente ha avuto un enorme successo, passando dai quattro milioni di euro di ricavi del 2007 ai 25 milioni di euro nel 2014. E le prospettive di crescita ci sono anche per i prossimi anni.
Nel contempo, Tamburi ha deciso di sostenere Eataly, ambizioso progetto di Oscar Farinetti che è ormai pronto per quotarsi alla Borsa di Milano.
Tuttavia, il lavoro da fare, soprattutto per i grandi marchi, è appena cominciato. Ma, come si suol dire, “Chi ben comincia è a metà dell’opera”. Non rimane dunque che attendere le evoluzioni future che riguarderanno le interazioni tra fashion e food.