Angela Merkel si oppone, un po’ a sorpresa alla possibile richiesta di taglio del debito da parte del nuovo leader Tsipras: fino al 2020 Atene non deve restituire gli aiuti e sono stati accordati interessi bassi.
A riferirlo sono i partecipanti a una riunione di parlamentari Cdu/Csu. Ma la cancelliera tedesca vuole attendere che Tsipras, com’è suo diritto, avanzi le dovute proposte. In mattinata era stato il ministro dell’economia tedesco Wolfgang Schaeuble al Parlamento Ue in audizione a pronunciarsi. L’uomo che con più vigore ha bacchettato la Grecia negli ultimi giorni di vigilia elettorale aveva aperto invece uno spiraglio.
La flessibilità non è negativa in sé ma non deve portare a una situazione in cui le regole convenute non vengono rispettate. Allora sarebbe sbagliata e distruggerebbe la fiducia.
In contemporanea, l’economista Yanis Varoufakis confermava in un’intervista alla radio irlandese che oggi giurerà come ministro delle Finanze del nuovo governo greco (Il ritratto).
Nello specifico, dunque, torna il mantra del rispetto degli impegni presi, arrivato già ieri dalle istituzioni europee, ma il “falco” dell’economia tedesca apre una porta alle trattative, non senza aggiungere una stilettata: “I greci soffrono non per le decisioni di Berlino e Bruxelles ma per il fallimento della loro élite politica degli ultimi decenni”, precisando di aver dato “molto aiuto al ministro delle finanze greco che ha sfruttato poco questo aiuto, bisogna dirlo”. A Tsipras lo dirà sicuramente il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem che venerdì sarà ad Atene per incontrare il nuovo premier.
Sempre in giornata, il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, ha difeso i parametri italiani:
L’Italia non sta violando le regole” europee sul deficit, attualmente si trova sotto il ‘braccio’ preventivo della goverance economica e non sotto quello correttivo. Leggete i numeri.