Quando c’è aria di recessione, le conseguenze sono molteplici. La qualità del credito è ridotta e le pressioni sui bilanci delle banche sono numerose.
Per tale ragione è bene andar cauti con la remunerazione, sia degli azionisti, che degli (alti) dipendenti. Questo in sintesi è il messaggio lanciato Mario Draghi ai banchieri europei, invitati a rafforzare i patrimoni dei loro istituti prima che staccar cedole e parte variabile delle remunerazioni. Anche perché già negli Usa, dove non arriva il controllo della Bce e la ripresa è ben presente, si è visto un allegro ritorno ai dividendi che la Fed vuole contenere.
Il Consiglio di vigilanza bancaria della Bce ha stimolato le banche verso una politica conservativa nella distribuzione di dividendi nell’esercizio 2014″ nell’ambito del suo obiettivo di rafforzare la sicurezza e la stabilità del sistema bancario di Eurolandia. Francoforte lo ha comunicato in una nota, che ha anche annunciato alle banche che “la remunerazione variabile sarà oggetto di un profondo esame nei prossimi mesi.
Daniele Nouy, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, ha affermato:
Le banche dovrebbero basare le loro politiche sui dividendi su assunti prudenti e conservativi così da poter essere in grado, dopo ogni pagamento, di rispettare pienamente gli standard correnti a livello di capitale e prepararsi a far fronte anche a standard più impegnativi. La Bce indica di aver scritto direttamente alle banche coinvolte fornendo loro specifiche raccomandazioni per il pagamento dei dividendi nel 2015 a titolo dell’esercizio 2014 e ha anche richiesto alle Autorità di vigilanza nazionali di mettere in pratica le raccomandazioni per le banche meno significative, vigilate direttamente dalle autorità nazionali.