Continua lo scontro tra Giovanni Bazoli e Diego Della Valle. Il presidente del Consiglio di Sorverglianza di Intesa Sanpaolo ha dichiarato ieri di aver querelato il patron di Tod’s per diffamazione.
Nella giornata di oggi è arrivata la replica immediata dell’imprenditore:
Bazoli (verso il quale non cambio di una virgola la mia opinione), un giorno sì e l’altro pure, parla, senza averne titolo, del Corriere della Sera, creando tra l’altro serio imbarazzo agli azionisti e alla Società stessa.
La querelle tra i due prosegue ormai da settimane, almeno da quando Della Valle aveva definito il banchiere “arzillo vecchietto” in merito alle vicende connesse al controllo di Rcs. E adesso le tensioni si ripropongono in vista dell’assemblea chiamata a fine aprile ad approvare il bilancio della società a nominare il nuovo consiglio di amministrazione.
Intesa, azionista di Rcs, di concerto con altri cinque grandi soci del gruppo editoriale ha depositato una lista di maggioranza per il rinnovo degli organi societari. Una lista dove fra gli aderenti vi è anche Della Valle nonostante gli attacchi molto forti nei confronti dell’azionista Fiat e nei confronti dello stesso Bazoli. A questo punto il banchiere spiegato di aver partecipato alle riunione perché “nel momento in cui si compone una frattura come quella che si era manifestata clamorosamente fra l’azionista di maggioranza relativa e il secondo azionista se noi non avessimo aderito si sarebbe creata un’altra frattura, una frattura con un azionista che ha un preciso significato e per questo senso di responsabilità abbiamo deciso di aderire. Poi, per quanto riguarda il rapporto con quella persona, io ho avviato una causa giudiziaria”.
Per Della Valle tuttavia Bazoli “non ha influenzato o tanto meno determinato nessuna decisione” sulla lista per il cda di Rcs: la “voglia irresistibile di Bazoli di voler far credere di essere come nel passato un punto di riferimento in Rcs è abbastanza patetica e soprattutto falsa”.