I consumatori sono sempre più attenti a un fattore che può essere definito come ‘value for money’. Inoltre, sono sempre a caccia di occasioni.
Questo implica il crescente boom degli outlet, i quali rischiano di appannare l’immagine di esclusività e la politica dei prezzi dei brand più prestigiosi.
Tra il 2011 e il 2014, il mercato del lusso scontato è cresciuto del 26%, a 19,1 miliardi ed è in grado di influenzare il turismo.
In Europa, compresa l’Italia, gli outlet sono sempre di più una tappa obbligata per i turisti. Soprattutto per i turisti asiatici, cinesi in testa. Una tappa che diventa sovente una meta.
In Nord America, sono previste aperture pensate proprio per attrarre turisti provenienti dalla Cina. Mentre, in Cina, c’è un boom di outlet con negozi sempre più curati nelle città di seconda fascia. Tuttavia, outlet a parte, il mercato vedrà i suoi cambiamenti e le sue prospettive arrivare dall’online.
L’e-commerce, oggi, vale 12,2 miliardi, ovvero quasi il 5% del totale. Tuttavia, cresce al 30% e sta migliorando di molto sia l’efficienza del servizio sia la qualità della shopping experience.
Quanto durerà, dunque, la politica seguita sino ad oggi dalle grandi griffe di aprire ovunque boitique costose su grandi spazi? Tornando alla Cina, il numero di punti vendita appartenenti al comparto del lusso sembra essere eccessivo. Soprattutto a Shangai e ad Hong Kong. Senza considerare che sempre di più il lusso dovrà pensare non in termini di Paesi ma secondo il criterio della nazionalità. Come se ci fosse un “sesto continente” formato da persone che viaggiano e fanno acquisti tra aeroporti, stazioni e shopping mall.