Telecom Italia ha rinunciato a raggiungere un accordo con Metroweb ai fini dello sviluppo della banda larga nel nostro Paese. L’ex monopolista vuole essere l’unico gruppo di telecomunicazioni a contrarre il matrimonio con la società che ha già cablato con la fibra ottica Milano e vorrebbe ripetere l’operazione anche nelle altre grandi altre aree metropolitane.
Mentre Metroweb vorrebbe allargare la platea a più operatori possibili, senza vincoli di esclusiva.
Va letto in questo senso l’annuncio dell’intesa con cui Telecom Italia ha scelto Fastweb (tramite la controllata Swisscom) per lo sviluppo della banda ultralarga per sperimentare, soluzioni innovative per gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, portare i 100 mega usando sia la fibra che il rame (Fttc). Lo prevede il memorandum of understanding firmato il 24 aprile e valido fino a dicembre 2016 che coinvolge anche Alcatel Lucent e Huawei. Paradossalmente, in questo caso, il patto è senza vincoli di esclusiva.
Il presidente di Telecom Giuseppe Recchi si è affrettato a chiarire che “sono due cose slegate – ha spiegato – il nostro obiettivo è costruire la rete attraverso diverse metodologie e l’importante è dare la velocità di connessione”. Ma per gli addetti ai lavori, è chiaro che il memorandum sottoscritto con Fastweb è una più che probabile risposta al “no” che Telecom aveva incassato alla propria proposta per lo sviluppo di Metroweb: l’ex monopolista aveva infatti proposto al fondo infrastrutturale di F2i – che controlla Metroweb come socio di maggioranza, assieme alla Cassa Depositi Prestiti – di prendere il controllo della società in due tappe. Prima salendo al 40 per cento (più il 10 per cento senza diritto di voto) e successivamente – dopo un periodo di 4-5 anni – arrivare al 100 per cento. Secco il no degli azionisti, anche perché Vodafone – che deve solo formalizzare il piano d’ingresso nella società – e Wind vorrebbero essere della partita, mentre Telecom non ha intenzione di perdere il vantaggio competitivo della rete in fibra di rame che garantisce le comunicazioni lungo tutta la penisola.
A questo punto, però, la critica di Telecom al progetto di Metroweb diventa anche tecnologica: per raggiungere la velocità di 100mega il piano degli azionisti di Metroweb prevede di installare una cabina (nella quale arriva la fibra e da dove partono i collegamenti per le abitazioni) per ogni operatore; Telecom, invece, è convinta che si possa fare con una sola cabina, riducendo l’impatto dell’operazione e massimizzando la velocità. In questo modo vengono lasciate alle spalle le polemiche sulle società della rete “in condominio”.