Giornata negativa a livello europeo per il mercato delle obbligazioni. Il Btp decennale ha sfiorato quota 1,7%, mentre il Bund sale a 0,45%. Si allarga anche lo spread che torna sopra 122 bp. Stabile il rendimento di Atene a 11%.
I bond hanno nuovamente alleggerito le posizioni sul comparto dell’eurozona dopo il prolungato rally dei titoli di stato dopo il lancio del quantitative easing da parte della Bce.
La periferia paga più dei paesi core con la Grecia sullo sfondo che aleggia minacciosa malgrado un default del paese sia, almeno a parole, fuori discussione. Così il movimento del mercato dei titoli di stato è meno accentuato sul Bund, il cui costo di finanziamento è ora allo 0,45%, ma molto più forte sulla periferia. Il Btp è all’1,69% con spread a 122 punti base e il Bono all’1,60% con differenziale a 116 pb.
Sulla Grecia la tensione resta elevata dopo che l’Fmi, secondo indiscrezioni di stampa, ha avvertito che potrebbe non partecipare all’esborso della sua quota nella tranche da 7,2 miliardi di euro ad Atene. Il Paese ellenico resta quindi al centro dell’attenzione dei mercati. Un portavoce dell’esecutivo ha nuovamente affermato che Atene intende far fronte a tutte le scadenze dei rimborsi finanziari ma che contestualmente il problema della liquiditá a disposizione del Paese è da sciogliere al piú presto. Gli investitori sono focalizzati sul rimborso dei debiti all’Fmi e soprattutto alla riunione della Bce di domani, con l’Istituto che potrebbe andare a rivedere i requisiti sui collaterali delle banche” elleniche. Nel frattempo i costi di finanziamento greci sono tornati a salire. Il biennale è al 21% e il decennale è all’11%.