Ogni anno alcune categorie di contribuenti sono sottoposte agli studi di settore che per evitare i controlli del fisco, devono dare come risultato uno studio congruo e coerente. Se così non accade, è facile che scattino i controlli e poi deve essere in contribuente stesso a chiarire la sua posizione. Ecco le scadenze dei chiarimenti.
Con un applicativo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate adesso è possibile per il contribuente spiegare al fisco il perché delle situazioni di non congruità, non normalità o non coerenza che sono state rilevate nel periodo d’imposta 2013.
> Studi di settore, pubblicato online il software Parametri 2015
A partire dal 6 maggio e fino al 31 ottobre, i contribuenti possono trasmettere notizie o elementi giustificativi in relazione all’annualità 2014. Chi ha subito dei controlli è chiamato a fornire dati e informazioni utili a spiegare la propria situazione di non congruità, non normalità o non coerenza rispetto agli studi di settore dell’anno scorso, relativi al periodo d’imposta del 2013.
Il software messo a disposizione si chiama “Segnalazione 2014” ed è disponibile nella sezione dedicata ai servizi telematici Entratel e Fisconline seguendo il percorso Servizi per comunicare – Segnalazioni studi di settore/Unico 2014.
Le situazioni che possiamo definire con un’unica espressione, anomale, in molti casi dipendono dalla disparità che si crea tra le attese del fisco rispetto ad una determinata attività, cui si applica il correttivo della crisi e i reali guadagni di un professionista. Il fisco – tenuto conto delle dichiarazioni precedenti e dell’ambito di attività – fa una stima su incassi e ricavi del professionista che però, non avendo uno stipendio fisso, potrebbe disattendere questi dati. Sarà poi sufficiente spiegare che c’è stato ad esempio un calo degli ordinativi o non si è lavorato in un periodo per motivi di salute o infortunio e via discorrendo. L’onere della prova spetta comunque al contribuente.