I rimborsi delle pensioni dovranno esserci ma su tempi e modalità di recupero di questi soldi c’è ancora un bel po’ d’incertezza e spunta fuori anche la soluzione BOT in attesa che un provvedimento del Governo riesca a fare chiarezza sul da farsi dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
La Corte Costituzionale ha bocciato la Legge Fornero che aveva bloccato l’adeguamento delle pensioni all’inflazione per cui adesso tantissimi pensionati dovranno recuperare dai 4000 ai 10000 euro non percepiti in passato. Il governo sembra temporeggiare per far slittare il recupero, o una parte di questo, nel bilancio dell’anno prossimo. E poi s’inizia a parlare di BOT.
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Le ipotesi sul rimborso sono parecchie: si può effettuare una restituzione a rate, oppure restringere la platea degli aventi diritto, oppure ancora si parla dei buoni del tesoro.
La restituzione a rate si ha di quello che non è stato incassato negli anni scorsi, ma ai pensionati è riconosciuta subito la reindicizzazione corretta della pensione che sale, incamerando due anni di mancata rivalutazione. Sul restringimento della platea degli aventi diritto alla restituzione ci si pensa attentamente perché la norma Fornero riguardava le pensioni sopra tre volte il minimo.
Intanto tutti cercano di capire l’entità dei rimborsi come la CGIA di Mestre che spiega cosa entrerà nelle tasche di circa 5,5 milioni di pensionati interessati dal provvedimento:
- un pensionato con un assegno pari a quattro volte il minimo (1405 euro) avrà diritto a un rimborso al netto dell’IRPEF pari a 1674 euro;
- chi percepisce 1500 euro si vedrà restituire circa 2850 euro;
- i rimborsi pensione superano invece i 5mila euro per i trattamenti sopra i 3mila euro mensili.